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RITA LEVI MONTALCINI: UNA VITA PER LA SCIENZA |
2012 |
Scritto da Martina |
Lunedì 31 Dicembre 2012 19:11 |
Ieri abbiamo perso un' altra eccellenza. All'età di centotrè anni è scomparsa la scienziata Rita Levi Montalcini, lasciando un incolmabile vuoto nell'ambiente intellettuale e scientifco del nostro Paese. Nata a Torino il 22 aprile 1909, negli anni cinquanta le sue ricerche la portano alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. "Le donne che hanno cambiato il Mondo, non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza", è la sua citazione che preferisco. Ed è questo aspetto che vorrei ricordare della Montalcini, il suo essere una donna di scienza, ma soprattutto una grande donna. La prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze, svolse ruoli di primo piano nella lotta per la regolamentazione dell'aborto, e per la legalizzazione delle droghe leggere, ai fini di sottrarre i giovani al mercato illegale. Istituì in memoria del padre, con la sorella gemella Paola, la Fondazione Rita Levi-Montalcini, rivolta alla formazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio universitarie a giovani studentesse africane (progetto "Un convitto per le ragazze Tuareg"), con l'obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgessero un ruolo da leader nella vita scientifica e sociale del proprio paese. Nel 2001, durante il governo Prodi, le venne conferito il titolo di Senatrice a vita, "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". Nonostante ciò, rifiutò l'incarico di Presidente del Senato che le sarebbe spettato per anzianità, e dichiarò pubblicamente che avrebbe votato per Franco Marini. Rita Levi Montalcini ha sempre affermato di sentirsi una donna libera: "L'umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi" disse, ribadendo la parità di capacità mentali tra uomo e donna, in un epoca in cui dominava la figura maschile, soprattutto nel campo scientifico. Giorgio Napolitano l'ha omaggiata con l'epiteto “luminosa figura della storia della scienza”... Non possiamo che mostrarci d'accordo. |
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